La cappella Pinelli alla chiesa Nuova e la sua Pala d’altare

1La Cappella in cui è conservato il dipinto di Giovanni Domenico Cerrini (1609-1681) venne concessa in giuspatronato al banchiere genovese Pinelli nel 1587. Le lacune nella superficie pittorica degli affreschi di Aurelio Lomi (1556-1622) rendono incompleta la lettura dell’ap­parato iconografico che invece ci è minuziosamente descritto in un documento d’archivio. L’elaborato disegno architettonico della cupola si fonde con un ricco ciclo di immagini a stuc2co e ad affresco. Attraverso la lettura della relazione dell’oratoriano Giovanni France­sco Bordini possiamo conoscere alcuni dettagli stilistici e architettonici della cappella oggi purtroppo andati perduti, come le quattro sfere che ornavano il cancelletto d’ingresso.

La cappella Pinelli rappresenta il primo risultato delle modifiche apportate da Giacomo Della Porta (1532-1602) al progetto generale della Chiesa nel marzo del 1585. Nel momen­to in cui concessero la cappella a Giovanni Agostino Pinelli (m. 1595), tesoriere di Sisto V (Pontificato 1585-1590), gli oratoriani avevano già preso accordi in merito alla decorazione della cappella e al soggetto da raffigurarsi nella pala d’altare. Il progetto decorativo della cappella rivela influssi delle idee michelangiolesche per la cupola di san Pietro ed è stato attribuito a Giacomo Della Porta sulla base di legami stilistici con opere della basilica vati­cana da lui realizzate.

Al Lomi fu commissionata anche la prima versione della pala d’altare che doveva raffigura­re la Madonna assunta in cielo con gli apostoli. Questo dipinto – che decorò la cappella dal 1587 al 1697 oggi purtroppo disperso – fu sostituito dai padri, probabilmente per ragioni conservative con un dipinto di Giuseppe Ghezzi (1634-1721) anch’esso andato perduto, ma fortunatamente tradotto in stampa dal figlio del pittore, PierLeone Ghezzi (1674-1755).

Il dipinto

4L’opera che raffigura L’“Assunzione della Vergine” è realizzata su un supporto tessile a armatura piana e dipinta ad olio con colori brillanti.

Perchè necessita di un intervento conservativo? Perchè la stessa tela, che rappresenta il supporto degli strati dipinti, presenta un generale rilassamento che nel tempo può compromettere l3a coesione e l’adesione degli strati pittorici. Nella porzione inferiore del dipinto si notano molte deformazioni ad andamento ondulato e nella parte centrale, in prossimità della testa di uno dei putti un oiccolo foro causato da un colpo accidentale.

L’alta qualità pittorica e le cromie originali sono offuscate da un pronunciato deposito di polvere e sporco, da vernici di vario spessore fortemente ossidate e ingiallite, da estese ridipinture alterate evidenti soprattutto nelle campiture degli incarnati e da stuc­cature piatte e opache come ad esempio nel margine inferiore, in prossimità dell’angolo destro. Inoltre su tutta la superficie si sono potuti osservare molteplici schizzi, forse pro­venienti da vecchie tinteggiature delle pareti adiacenti, e sgocciolature di cera.

L’intervento

L’intervento sarà eseguito all’interno dei locali dell’attiguo Archivio. Sarà dunque possibile seguire le diverse fasi visitando tali locali. Si propone un intervento conservativo che miri, con la pulitura della superficie, al ristabilimento dei valori cromatici originali e al recupero di parti originali celate dagli strati soprammessi dei vari materiali non originali, e, con la foderatura, al rinforzo della tela antica e al ripristino dell’adesione degli strati preparatori e del colore al supporto.

Sarà inoltre indispensabile la disinfestazione e la revisione del telaio ligneo su cui la tela é fissata, eseguendo eventuali modifiche per rinforzarne la struttura e per permettere una corretta tensione della tela. Nell’eventualità che il telaio risultasse troppo deformato e in­sufficiente al sostegno del dipinto sarà necessario sostituirlo.

I materiali utilizzati sono di uso specifico per il restauro, concepiti per la loro alta qualità, stabilità e reversibilità nel tempo.

Costo del progetto: € 29.600

Giulia Silvia Ghia

Presidente e CEO

 


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